martedì 27 ottobre 2015

Il gioco politico della Corte suprema e gli spettatori catatonici

di Miguel do Rosário. Dal Blog - o cafezinho
Il Brasile guarda lo show quotidiano di orrore delle cospirazioni dei media&giudiziario con una stanchezza catatonica. Il colpo per l’impeachment di Dilma Rousseff è stato sospeso per tempo indeterminato, ma si torna al circo di sempre, con diritto ad un revival penoso di quello che è stato, per così dire, il colpo originario: il giudizio farsa del “mensalão”. Il PT (partito dei lavoratori) ed il governo hanno rifiutato, per paura, tattiche sbagliate e incompetenza politica (molto probabilmente tutte e tre insieme), di costruire una strategia per combattere questo colpo di stato e hanno lasciato che la diffusione della malattia contaminasse l'intero Stato. Ora i pubblici ministeri e giudici vogliono fare giustizia con le proprie mani e, per fare ciò, dispensano prove e creano teorie infarcite dei loro desideri e rancori politici. 

Mi riferisco al circo messo in piedi, come prevedibile, per ricevere Henrique Pizzolato. I mezzi di comunicazione non hanno inviato alcun giornalista in Svizzera per intervistare l’autorità del Paese responsabile di aver denunciato l'esistenza di conti bancari di Eduardo Cunha, un uomo potente, presidente della Camera dei deputati, ma hanno inviato decine di giornalisti per controllare ogni passo di una persona che non ha mai avuto alcun potere politico - tanto meno adesso.

Il Cafezinho (nome del blog) ha accompagnato il processo di Pizzolato. È, infatti, il tallone d'Achille della truffa chiamata “mensalão” perché ci sono molte prove che lui non potrebbe avere deviato le risorse della Visanet e, pertanto, non poteva essere il legame finanziario del progetto di “scatola 2” guidato dal PT (partito dei lavoratori).

Pizzolato è innocente. È sintomatico del nostro tempo che la stampa abbia perso ogni impegno con la verità. Se ci fosse alcuna etica giornalistica nel paese, la difesa di Pizzolato sarebbe intesa e la storia del Brasile sarebbe raccontata in modo diverso.

Senza Pizzolato, tuttavia, l'intera farsa non starebbe in piedi, se non altro perché il suo caso è stato circondato di tanto odio politico da parte dei media e del Pubblico ministero che è stata montata ad arte una strategia milionaria per provare la sua colpevolezza e portarlo via dall'Italia.

Il PT, a sua volta, al vedere Pizzolato come una figura minore nel partito, ha fatto dei calcoli affrettati e si è reso conto che non c'era altra scelta che offrirlo come un agnello per il sacrificio. Gli altri imputati del PT, come Dirceu, Cunha e Genoino (politici) mai avrebbero creduto che la Corte Suprema brasiliana sarebbe arrivata dove è arrivata, condannando senza prove, e hanno elaborato strategie individualizzate, piuttosto che predisporre una strategia collettiva per smantellare la base di tutte le accuse.

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