venerdì 13 novembre 2015

Una sconfitta del diritto

di Veronica Capucci 







Nonostante le denunce e le lotte portate avanti da varie associazioni e dai senatori PD Luigi Manconi e Maria Cecilia Guerra, per la sorte di Henrique Pizzolato, italo-brasiliano, ex direttore marketing del Banco do Brasil, non c’è stato nulla da fare. Lo scorso 22 ottobre è stato infatti estradato in Brasile,  dove era stato condannato a 12 anni e 7 mesi per reati di corruzione e riciclaggio nel cosiddetto scandalo “Menselao”, la tangentopoli  scoppiata  nel paese sud-americano nel 2005. Il nostro connazionale, dopo essere stato arrestato a Maranello il 5 febbraio 2014, stava già scontando la pena  da un anno nel carcere Sant’ Anna di Modena. Il sistema carcerario del Brasile è uno dei peggiori al mondo. 

sabato 7 novembre 2015

Manconi e Kyenge chiedono notizie di Pizzolato

Martedì 3 novembre il senatore Luigi Manconi e l’europarlamentare Cecile Kyenge hanno partecipato all’incontro organizzato a Palazzo Europa sul tema “Reato di razzismo e libertà d’opinione”.

Prima dell’incontro Manconi e Kyenge hanno approfittato della presenza di Andrea Haas e dell’avvocato Alessandro Sivelli per avere notizie sulla condizione di Henrique Pizzolato, estradato nel carcere di Papuda, a Brasilia, il 22 ottobre scorso. E' possibile vedere alcune immagini registrate da un’emittente locale cliccando sull'immagine qui sotto.



mercoledì 28 ottobre 2015

Presidente Renzi, Ministro Orlando, perchè?



Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso, il Governo italiano ha deciso di consegnare Henrique Pizzolato ad alcuni funzionari brasiliani perchè lo prelevassero dal carcere di Modena, in Italia, e lo conducessero in quello di Papuda, in Brasile.
Solo tre giorni prima, il 19 ottobre, "Human Rights Watch" ha pubblicato l'ennesimo rapporto sulle disumane condizioni delle prigioni brasiliane. 
Le prigioni di cui si parla nel rapporto e che si possono vedere qui, sono quelle dello Stato di Pernambuco. Henrique Pizzolato è stato tradotto in un altro carcere, di un altro Stato. Ma il sistema penitenziario è lo stesso.
Ora che Henrique non è più qui e che l'angoscia per le sue condizioni non può avere risposta come avrebbe potuto se fosse rimasto in Italia, a maggior ragione sentiamo il bisogno di chiedere: Presidente del Consiglio Renzi, Ministro della Giustizia Orlando, potete fornire una sola buona ragione, comprensibile al senso di dignità e di giustizia di persone comuni come noi, per giustificare la vostra decisione di consegnare un cittadino italiano, Henrique Pizzolato, a quel sistema penitenziario? L'esito dell'iter processuale italiano, peraltro contraddittorio e pieno di anomalie, non rende conto della vostra scelta, ma fornisce solo una fragilissima garanzia di rispetto delle formalità. La scelta e le motivazioni che sottendono tale scelta sono soltanto vostre: Presidente Renzi, Ministro Orlando, perchè?
(Comitato Giustizia per Pizzolato)

martedì 27 ottobre 2015

Il gioco politico della Corte suprema e gli spettatori catatonici

di Miguel do Rosário. Dal Blog - o cafezinho
Il Brasile guarda lo show quotidiano di orrore delle cospirazioni dei media&giudiziario con una stanchezza catatonica. Il colpo per l’impeachment di Dilma Rousseff è stato sospeso per tempo indeterminato, ma si torna al circo di sempre, con diritto ad un revival penoso di quello che è stato, per così dire, il colpo originario: il giudizio farsa del “mensalão”. Il PT (partito dei lavoratori) ed il governo hanno rifiutato, per paura, tattiche sbagliate e incompetenza politica (molto probabilmente tutte e tre insieme), di costruire una strategia per combattere questo colpo di stato e hanno lasciato che la diffusione della malattia contaminasse l'intero Stato. Ora i pubblici ministeri e giudici vogliono fare giustizia con le proprie mani e, per fare ciò, dispensano prove e creano teorie infarcite dei loro desideri e rancori politici. 

venerdì 23 ottobre 2015

Fini e mezzi



Signor Ministro Orlando, signori funzionari del Ministero della Giustizia, membri del Governo,

l’odissea giudiziaria di un vostro e nostro concittadino, Henrique Pizzolato, si è conclusa nel peggiore dei modi: per lui, per noi e per voi.
Per lui perché appena rientrato in Brasile sarà sottoposto a pressioni psicologiche enormi e probabilmente a forme di violenza, ricatti, ritorsioni dalle proporzioni imprevedibili e su cui nessuno, non certo i consoli italiani o i vostri rappresentanti in Brasile potranno vigilare. A dimostrazione di quanto andiamo sostenendo da mesi, i disordini, le evasioni, gli scioperi, il rischio di rivolta che il carcere di Papuda, carcere in cui sarà trasferito Henrique, sta vivendo in questi giorni danno la misura dell’irresponsabilità della vostra scelta.
Per noi, perché abbiamo visto all’opera quello che solo sospettavamo: lo scollamento della politica dalla realtà delle persone comuni, l’assenza di diritti certi ed esigibili, la discrezionalità politica delle decisioni dei tribunali, il prevalere degli interessi di parte (grandi o meschini che siano) sul diritto e la giustizia.

giovedì 22 ottobre 2015

Ci sentiamo presi in giro

di Luigi Manconi e Cecilia Guerra


Bastava dirlo. Bastava dirlo e si sarebbe risparmiata la mobilitazione, drammaticamente rivelatasi vana, di tante brave persone e di tanti uomini e donne di buona volontà. E si sarebbero risparmiate le petizioni, le interrogazioni, le interlocuzioni con autorità grandi e piccole. Bastava saperlo, che Herique Pizzolato rappresentava la merce di scambio per ottenere l'estradizione in Italia di Pasquale Scotti, già esponente della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. E, infatti, il 21 ottobre, il Supremo tribunale federale brasiliano si è pronunciato a favore dell'estradizione in Italia di Scotti, un latitante condannato a diversi ergastoli per omicidio, estorsione e vari altri reati associativi: e a partire dal giorno successivo (oggi, 22 ottobre), Henrique Pizzolato, detenuto in Italia dove sconta una pena per reati finanziari, può essere inviato in Brasile. Potremmo definirlo "uno scambio ineguale" e siamo costretti a ribadire che la sorte dell'italiano Pizzolato nel circuito penitenziario brasiliano, uno dei peggiori al mondo, è sottoposta a gravissimi rischi. Bastava saperlo, che questo era l'esito già da tempo scritto e ci saremmo messi l'animo in pace. Senza dare immeritato credito alle parole provenienti da alte autorità italiane sulle "incrollabili garanzie a tutela di Pizzolato e dei suoi diritti" e sul fatto che si sarebbe deciso "senza alcuna fretta". Lo si è visto.

mercoledì 21 ottobre 2015

Ministro, è consapevole delle conseguenze della sua decisione?

di Andrea Haas
Da Il Manifesto del 21 ottobre 2015. Mio marito, su Sua decisione, sta per essere estradato in un paese con un sistema carcerario che, come Lei sa, sottopone i detenuti e i loro familiari a condizioni disumane, lesive della loro dignità.


Egre­gio Mini­stro della Giu­sti­zia Andrea Orlando,
mi chiamo Andrea Haas e sono la moglie di Hen­ri­que Piz­zo­lato. Abbiamo avuto modo di incon­trarci durante un suo pas­sag­gio a Sas­suolo, la scorsa estate. Mio marito, su Sua deci­sione, sta per essere estra­dato in un paese con un sistema car­ce­ra­rio che le stesse auto­rità giu­di­zia­rie che lo ammi­ni­strano defi­ni­scono al col­lasso e che, come Lei sa, sot­to­pone i dete­nuti a con­di­zioni disu­mane, lesive della loro dignità e dei loro diritti fondamentali.