Bastava dirlo. Bastava dirlo e si sarebbe risparmiata la mobilitazione,
drammaticamente rivelatasi vana, di tante brave persone e di tanti uomini e
donne di buona volontà. E si sarebbero risparmiate le petizioni, le
interrogazioni, le interlocuzioni con autorità grandi e piccole. Bastava
saperlo, che Herique Pizzolato rappresentava la merce di scambio per ottenere
l'estradizione in Italia di Pasquale Scotti, già esponente della Nuova camorra
organizzata di Raffaele Cutolo. E, infatti, il 21 ottobre, il Supremo tribunale
federale brasiliano si è pronunciato a favore dell'estradizione in Italia di
Scotti, un latitante condannato a diversi ergastoli per omicidio, estorsione e
vari altri reati associativi: e a partire dal giorno successivo (oggi, 22
ottobre), Henrique Pizzolato, detenuto in Italia dove sconta una pena per reati
finanziari, può essere inviato in Brasile. Potremmo definirlo "uno scambio
ineguale" e siamo costretti a ribadire che la sorte dell'italiano
Pizzolato nel circuito penitenziario brasiliano, uno dei peggiori al mondo, è
sottoposta a gravissimi rischi. Bastava saperlo, che questo era l'esito già da
tempo scritto e ci saremmo messi l'animo in pace. Senza dare immeritato credito
alle parole provenienti da alte autorità italiane sulle "incrollabili
garanzie a tutela di Pizzolato e dei suoi diritti" e sul fatto che si
sarebbe deciso "senza alcuna fretta". Lo si è visto.
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