Grandi
interessi internazionali o meschini interessi di carriera politica? Quali dei
due stanno condizionando maggiormente il calvario giudiziario di Henrique
Pizzolato? I primi li può intuire chiunque: il contenzioso con lo stato del
Brasile per il caso Battisti; la sproporzione tra la forza economica del
Brasile e quella dell’Italia; la paura che un conflitto diplomatico metta a
repentaglio investimenti e operazioni finanziarie e via di seguito.
Meno percepibili
i secondi, che però, insieme all’ottusità delle macchine burocratiche di
governi e tribunali, possono fare danni altrettanto gravi. Compreso passare con
indifferenza sopra i diritti civili e umani delle persone. Un esempio evidente
di quest’ordine di interessi è rappresentato dall’onorevole Renata Bueno.
Renata Bueno è
una deputata italo-brasiliana eletta alla Camera nella circoscrizione estera
dell’Unione Sudamaericana degli Emigrati Italiani e attualmente membro del
Comitato permanente per i diritti umani della Commissione Esteri della Camera.
Non troviamo
modo più efficace per mostrare gli interessi di Renata Bueno nel processo di
estradizione di Henrique Pizzolato che "incollare" di seguito alcune sue
dichiarazioni, suggerendo di prestare attenzione alle date in cui tali dichiarazioni sono state
espresse. Le conclusioni che si possono trarre sono evidenti senza bisogno di
grandi commenti.
Oltre a
ricordare l’enorme visibilità mediatica che il processo di Pizzolato ha avuto
in Brasile, trampolino perfetto per fulminanti scatti di carriera politica e giudiziaria, l’unica premessa necessaria è
che l’onorevole Bueno da quando è deputata in Italia si è fatta solerte
promotrice di due importanti iniziative politiche: 1. la ratifica (avvenuta nel
febbraio del 2015), da parte del Governo italiano del trattato bilaterale in
base al quale i cittadini italiani detenuti nelle carceri brasiliane possono
scontare la pena in Italia (in ragione delle
tremende condizioni, lesive dei diritti umani, delle prigioni brasiliane, come
la stessa Bueno scrive nei documenti che seguono); 2. l’opera politica
di convincimento nei confronti di politici e istituzioni italiane della
necessità di trasferire Henrique Pizzolato nelle carceri brasiliane.
Come una
persona che si fa portatrice di due istanze così contraddittorie possa far
parte del Comitato permanente per i diritti umani della Commissione Esteri
della Camera rimane un mistero.
Ecco le
dichiarazioni dell’onorevole Bueno:
17 maggio 2013
“ONOREVOLI
COLLEGHI ! — Il 27 marzo 2008 è stato firmato dal Governo della Repubblica
italiana e dal Governo della Repubblica federativa del Brasile il trattato sul
trasferimento delle persone condannate, affinché queste possano scontare la
pena nel loro Paese d’origine. Purtroppo dal 2008 ad oggi non è stato ancora
presentato dal Governo alle Camere lo strumento di ratifica del Trattato.
Con
quest’iniziativa legislativa si vuole intervenire prevedendo lo strumento di
ratifica per sollecitare il Governo a presentare, quanto prima, il
provvedimento, nella speranza che possa in breve tempo venir approvato.
L’intervento ormai non è più procrastinabile, le condizioni umane e
carcerarie dei nostri connazionali e dei detenuti di altre nazionalità nelle
carceri brasiliane sono intollerabili e offensive per la dignità dell’uomo.
Le autorità
carcerarie brasiliane sottopongono i detenuti a umiliazioni e a condizioni di
vita in aperto contrasto con i princìpi contenuti nella Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo e con il trattamento umanitario dei
detenuti sanciti da carte e accordi internazionali.”
Fonte: atti parlamentari della
Camera dei deputati del 17 maggio del 2013 (n. 996); “Proposta di legge
d’iniziativa del deputato Bueno".
28 ottobre 2014
La decisione
della Corte d’Appello di Bologna di rigettare la richiesta di estradizione per
l’ex direttore del Banco Do Brasil, Henrique Pizzolato, condannato in Brasile
per il processo mensalao, è “inaspettata” e “scioccante”. Lo
ha detto ad Askanews Renata Bueno, parlamentare italo brasiliana eletta in
circoscrizione America Latina.
Fonte: http://renatabueno.com.br/noticias/bueno-liberta-pizzolato-e-decisione-inaspettata-e-scioccante/
10 febbraio 2015 - La
Camera dei Deputati ratifica il trattato bilaterale che permette ai detenuti
italiani in Brasile di scontare la pena in Italia, ratifica di cui l'onorevole
Bueno è stata la più viva e fervente promotrice.
12 febbraio 2015
ROMA -
La decisione della Corte di Cassazione di accogliere la richiesta di
estradizione di Henrique Pizzolato "e' un segnale positivo della giustizia
che va oltre le aspettative". Lo dice Renata Bueno (Gruppo misto), la
deputata italo-brasiliana dopo il via libera della Cassazione all'estradizione
dell'ex dirigente del Banco do Brasil […]
"Il mio
prossimo intervento sara' quello di sollecitare il Ministro della Giustizia
italiano ad accelerare i tempi per fare in modo che Pizzolato venga
estradato e sconti presto la pena in un carcere del Brasile" aggiunge
Bueno.
Fonte: Ansa
24 aprile 2015
ROMA\ aise\
- “Non posso nascondere la mia soddisfazione per la decisione del Ministro
Orlando di concedere l’estradizione per Henrique Pizzolato. Sono stata
l’unica parlamentare italiana a saper spiegare in maniera completa e
dettagliata le ragioni per cui l’Italia, culla del diritto, non poteva negare
il diritto allo stato brasiliano di vedere un propriopregiudicato scontare la
giusta pena nelle patrie galere”.
24 giugno 2015 – "L’assedio" di cui parla
nel comunicato sotto riportato si riferisce alle posizioni in difesa di Pizzolato di
cui si sono fatti portatori alcuni parlamentari italiani per iniziativa
soprattutto del senatore Manconi e della senatrice Guerra.
ROMA\ aise\ –
“Quello cui si è assistito in questi ultimi giorni – continua Bueno – è stato
un vero e proprio assedio da parte di alcuni politici ed intellettuali. Si è
parlato di diritti umani violati nelle carceri brasiliane, si è qualificato
politico il processo per lo scandalo del Mensalao; si è parlato di
spettacolarizzazione e giustizia sommaria. A me sembra di assistere a quella
metafora dove si guarda il dito e si tralascia di guardare la luna che il dito
stesso sta indicando”.
[…]
Concludendo Bueno è sicura del fatto che “non è vero che per Pizzolato si prefiguri un percorso di tortura in carcere: come tanti suoi colleghi il suo sarebbe un trattamento di favore, nei reparti dei cosiddetti inviolabili. Perché in Brasile, la giustizia non è vendetta”. (aise)
[…]
Concludendo Bueno è sicura del fatto che “non è vero che per Pizzolato si prefiguri un percorso di tortura in carcere: come tanti suoi colleghi il suo sarebbe un trattamento di favore, nei reparti dei cosiddetti inviolabili. Perché in Brasile, la giustizia non è vendetta”. (aise)
E via di questo
passo…
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