Qualche tempo fa l'avvocato Raffaele della Valle
che ha difeso Enzo Tortora è stato intervistato in merito alla legge sulla
responsabilità civile dei giudici. Il titolo dell'intervista riassume l'opinione
dell'avvocato: "Il problema è lo strapotere di media e pm".
L’avvocato spiega che la presunzione di
non colpevolezza non esiste più perché “ogni
giorno leggo delle cose incredibili pur di tenere dentro le persone. In questo
momento c’è la prevalenza non della garanzia, ma del sospetto”. L'avvocato
prosegue “La voce della difesa non conta
più nulla. Anche voi giornalisti non la ascoltate più. Il pubblico ministero
‘star’ ha un’influenza enorme. Quando si arriva a un processo in aula che è già
stato celebrato nei talk come si fa a far cambiare idea ai giudici popolari? La
Cassazione a sua volta ormai emette delle sentenze sull’onda delle emozioni
create dal pm attraverso i media. Il pubblico ministero oggi è il dominus
perché i media lo hanno rafforzato. Oggi il giustizialismo
impera”.
giovedì 28 maggio 2015
venerdì 22 maggio 2015
Punire di più, imprigionare di più: il Brasile nel senso contrario della storia
In Brasile è in discussione al Senato il progetto di legge per riformare il
codice penale. La riforma prevede la riduzione dell'età legale a partire dalla
quale si potrà essere condannati come un adulto (da 18 a 16 anni), la
trasformazione della corruzione in delitto gravissimo e l'utilizzo di prove
illecite da parte del Pubblico ministero federale (prove illecite: intromission
abusiva nella vita privata, nel domicilio, nella corrispondenza o nelle telecomunicazioni).
Il disegno di legge prevede anche l'aumento delle pene, la fine della
libertà condizionale, l'aumento del tempo per ottenere la progressione di
regime (ovvero il detenuto rimane più tempo in regime di reclusione prima di
ottenere la riduzione a un regime più blando, come quello di semilibertá),
l'impossibilità d'applicazione, in alcuni casi, del regime iniziale aperto, così
come diverse altre modifiche che implicano l’aumento del tempo di carcerazione.
lunedì 18 maggio 2015
Quale stato è mai questo?
È molto difficile per una persona
comune comprendere perché esistano leggi, regole, trattati, convenzioni emanati
per garantire l’incolumità delle persone totalmente disattesi proprio nel
momento in cui tribunali e governanti dovrebbero applicarli.
La Corte di Cassazione e il
Ministro della giustizia italiani hanno deciso di concedere l'estradizione di
Henrique Pizzolato perché possa scontare la pena nelle carceri brasiliane,
denunciate da numerose e qualificate organizzazioni e organismi internazionali
(e anche da istituzioni governative nazionali brasiliane) perché violano
quotidianamente il rispetto della dignità umana.
La violazione dei diritti e
i maltrattamenti subiti dai detenuti nelle carceri brasiliane sono noti anche ai
parlamentari italiani. In data 4 febbraio 2015 il Parlamento ha approvato la
legge di Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone
condannate che prevede la possibilità per i cittadini italiani di scontare in
Italia la pena inflitta dall'Autorità giudiziaria brasiliana, proprio a causa delle
terribili condizioni dei detenuti in Brasile.
giovedì 7 maggio 2015
Perché siamo dalla parte di Henrique
Don Angelo Lovati*
Ho conosciuto il sig, Henrique Pizzolato
nel febbraio 2014, detenuto presso la Casa Circondariale “S. Anna” di Modena, dove
svolgo il servizio di cappellano. Successivamente, dopo la sua momentanea
scarcerazione, l’ho incontrato di frequente anche nella mia parrochia di
Ubersetto in occasione della celebrazione della s.messa ed ora, da qualche
tempo, lo vedo di nuovo al “S. Anna”.
lunedì 4 maggio 2015
Lettera morta?
L'interrogazione parlamentare che pubblichiamo di seguito, firmata da 21 senatori, è stata presentata al ministro della Giustizia Andrea Orlando dopo il via libera all'estradizione di Henrique Pizzolato concessa al Brasile dalla Corte di Cassazione italiana. L’interrogazione chiedeva spiegazioni al Ministro e lo informava con viva preoccupazione dei rischi a cui sarebbe andato incontro Pizzolato in caso di estradizione.
Non
sappiamo se il Ministro abbia risposto ai senatori. L'unica cosa che sappiamo è
che il 21 aprile il ministro Orlando ha decretato l'estradizione verso il Brasile
del cittadino italo-brasiliano Henrique Pizzolato. È la prima volta che
l'Italia estrada un suo cittadino in Brasile.
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