È molto difficile per una persona
comune comprendere perché esistano leggi, regole, trattati, convenzioni emanati
per garantire l’incolumità delle persone totalmente disattesi proprio nel
momento in cui tribunali e governanti dovrebbero applicarli.
La Corte di Cassazione e il
Ministro della giustizia italiani hanno deciso di concedere l'estradizione di
Henrique Pizzolato perché possa scontare la pena nelle carceri brasiliane,
denunciate da numerose e qualificate organizzazioni e organismi internazionali
(e anche da istituzioni governative nazionali brasiliane) perché violano
quotidianamente il rispetto della dignità umana.
La violazione dei diritti e
i maltrattamenti subiti dai detenuti nelle carceri brasiliane sono noti anche ai
parlamentari italiani. In data 4 febbraio 2015 il Parlamento ha approvato la
legge di Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone
condannate che prevede la possibilità per i cittadini italiani di scontare in
Italia la pena inflitta dall'Autorità giudiziaria brasiliana, proprio a causa delle
terribili condizioni dei detenuti in Brasile.
È incomprensibile il motivo
per cui i giudici della Corte di Cassazione e il Ministro della Giustizia
italiano abbiano deciso di inviare Pizzolato, cittadino italiano, a scontare la
pena nelle terribili prigioni brasiliane. È altrettanto incomprensibile la
ragione per cui i giudici e il Ministro Orlando abbiano accettato le “garanzie”
fornite dalle autorità brasiliane, finite nel mirino del Sottocomitato contro
la tortura (CAT) perché incapaci di applicare misure concrete per evitare la
tortura e i trattamenti inumani e degradanti, pratiche considerate correnti in
tutto il sistema carcerario brasiliano.
Il fatto di seguito
riportato dimostra che le autorità brasiliane sono incapaci di garantire il
rispetto alla dignità umana nelle proprie prigioni. Questo fatto è accaduto
proprio nel Distretto Federale in cui si trova il penitenziario prescelto dal
Brasile perché Pizzolato vi sconti la pena. L'autorità responsabile per
l’amministrazione del sistema penitenziario del Distretto Federale, considerata
dai giudici della Corte di Cassazione e dal ministro della giustizia italiano
affidabile in qualità di garante dei diritti di Pizzolato, è la stessa
responsabile, anche solo per mancata custodia, di 16 omicidi di detenuti
verificatisi negli anni 2013 e 2014.
Questo è il fatto: “Nella
settimana della festa della mamma, una detenuta del penitenziario femminile del
Distretto Federale, ha partorito sopra un sacco dei rifiuti. La scena è stata filmata. Il presidente dell'Associazione degli Agenti Penitenziari del Distretto
Federale, Paulo Filgueiras, lamenta il fatto che ci siano altre donne incinte
nel carcere a fronte dell’assenza di personale medico e infermieristico. Il
rappresentante della guardia del carcere dichiara "poiché non possediamo
nessuna tecnica né alcuna formazione in merito, non è nostro compito occuparci
di queste procedure. Domani un bambino o la madre potrebbero morire".
Il bambino è nato nello spazio improvvisato nel corridoio della prigione –
per terra, sopra un sacco dei rifiuti, senza un'assistenza medica - perché non
ci sono medici nel penitenziario!!!”
La mancanza di medici, il
sottodimensionamento cronico dell’organico delle guardie carcerarie, il
sovraffollamento, i detenuti uccisi sono soltanto alcuni dei problemi riscontrati
nel penitenziario in cui il ministro della Giustizia italiano ha deciso di
inviare Pizzolato.
Risulta molto strano che il
Ministro italiano abbia deciso di affidarsi alle garanzie offerte dalle
autorità brasiliane che la Corte interamericana dei diritti dell'uomo e il Sottocomitato contro la tortura accusano di incapacità di evitare uccisioni,
torture, maltrattamenti e violenze che si verificano ogni giorno nelle carceri
brasiliane.
È normale che il Ministro
della giustizia possa sbagliare, come qualsiasi essere umano. Quello che è più
difficile comprendere è come il Ministro e il suo Governo diano fiducia ad autorità
incapaci di garantire le condizioni minime per una vita dignitosa come la
presenza di medici nella prigione, il rispetto del decoro umano, l’assistenza
medica a una donna che sta per partorire. Come può una persona pensare, di
fronte a un fatto di tale gravità, che chi amministra quel sistema carcerario
possa garantire alcunché?
Qui sotto la sentenza della Corte d’Appello di Bologna che l’11 febbraio la Corte di Cassazione ha annullato, anche se non vi è stato alcun cambiamento o miglioramento delle condizioni nelle carceri brasiliane.
Qui sotto la sentenza della Corte d’Appello di Bologna che l’11 febbraio la Corte di Cassazione ha annullato, anche se non vi è stato alcun cambiamento o miglioramento delle condizioni nelle carceri brasiliane.
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