venerdì 3 aprile 2015

Malagiustizia - domani potrebbe succedere a te

Questa è una frase che ho trovato su Facebook.
In Brasile non c'è la parola "malagiustizia". In Brasile la malagiustizia esiste....
Il fatalismo contenuto nella frase "domani potrebbe succedere a te" mi colpisce molto. O meglio, colpisce molto Henrique, perché ha sperimentato quanto sia vera. Nessuno può dirsi sicuro di non essere la “prossima vittima” della malagiustizia.
Ma cos’è la "malagiustizia"?
Non posso rispondere per tutti coloro che in questo mondo sono vittime della malagiustizia, ma so rispondere per il caso di Henrique.

La malagiustizia - nel processo in cui Henrique è stato condannato in Brasile - inizia da un procuratore che “sceglie” e discrimina le persone da accusare secondo un criterio politico. Nella denuncia il procuratore sostiene: "Henrique Pizzolato ha rapporti profondi con il Partito dei lavoratori, ragione per la quale ha partecipato al reato di peculato".
La “ragione” utilizzata dal procuratore per incriminare Pizzolato non è confermata dai fatti, né dalle prove o dai documenti del processo.
Secondo il procuratore – Pubblico Ministero (PM) – e i giudici della Corte Suprema che lo hanno condannato, Pizzolato ha deviato denaro dalla Visanet, considerato denaro pubblico, che dovrebbe essere utilizzato per le campagne pubblicitarie delle carte di credito del marchio Visa. Il Pubblico Ministero (PM) e i giudici hanno ritenuto che la pubblicità non fosse stata fatta e che il denaro fosse nelle mani del Partito dei lavoratori (PT) per essere distribuito ai politici.
I documenti dimostrano al contrario che Pizzolato non avrebbe potuto commettere il reato di peculato secondo la tesi del PM perché: 1) il denaro non era pubblico ma apparteneva a una società privata chiamata Visanet; 2) Pizzolato non era responsabile dell'amministrazione di questo denaro, che era sotto la responsabilità di altri dirigenti della Banca del Brasile; 3) le due società – Visanet e Banca del Brasile – confermano che il denaro è stato correttamente utilizzato per il suo scopo originario – ovvero il marketing del marchio VISA (vedi i documenti della Banca del Brasile).
Nella denuncia contro Pizzolato presentata dal PM si legge "Ci sono altri coinvolti", riferendosi agli altri dirigenti della Banca del Brasile. Ma inspiegabilmente, il PM decide che questi "altri" sarebbero stati indagati in un altro processo. Così Pizzolato è stato denunciato dal PM alla Corte Suprema brasiliana – tribunale speciale chiamato a giudicare i politici e gli uomini di governo, come il presidente, i ministri e i parlamentari durante l’esercizio della loro funzione. Pizzolato non ha mai occupato nessuna di queste posizioni, ma, pur essendo un cittadino comune, è stato processato e giudicato direttamente da questa Corte - tribunale che non permette che l'imputato, in caso di condanna, possa mettere in discussione la sentenza. Vale a dire che la persona giudicata direttamente dalla Corte suprema non ha alcun diritto di fare ricorso.
Il PM, nella denuncia, raccontando i fatti attribuiti a Pizzolato, ha dichiarato: "Ci sono altri coinvolti, la cui condotta sarà indagata nel foro adatto". Così il PM ha fatto una scelta totalmente discrezionale nel decidere che Pizzolato dovesse essere processato dalla Corte Suprema e che gli "altri", citati dal PM come coinvolti negli stessi fatti, dovessero essere indagati da un altro tribunale di primo grado. Probabilmente questa discriminazione è stata fatta perché gli "altri" non avevano rapporti con il Partito dei lavoratori (PT).
Il PM ha denunciato Henrique senza aspettare i risultati delle indagini.
La polizia federale che indagava il caso, ha presentato una perizia (vedi la relazioneche dimostra come Pizzolato non avesse il potere di disporre del denaro della società Visanet: non era Pizzolato che amministrava il denaro della Visanet.
Il PM e il giudice incaricato della procedura, a conoscenza di questa perizia, hanno deciso di nascondere questo documento in un altro fascicolo, diverso da quello di cui gli altri imputati e l'avvocato di Pizzolato erano a conoscenza. Il giudice ha secretato questo fascicolo, che lui stesso ha chiamato “parallelo” e non ha permesso all’avvocato di Pizzolato e a nessuno degli altri soggetti in causa di avere accesso a questa perizia e ad altri documenti che avrebbero potuto essere aggiunti alle abbondanti prove documentali e testimoniali dell’innocenza di Pizzolato.
L'elenco delle assurdità giuridiche che in Brasile si sono verificate in questa procedura, nota con il nome di "mensalao", è molto ampia ed è ben conosciuta da molti avvocati e giuristi brasiliani.
È terribile per un innocente, in possesso di tutte le prove documentali in grado di dimostrare la sua innocenza, urlare "io non ho fatto quello che mi state accusando di aver fatto!” a un tribunale che non vuole ascoltare, né vedere. È terribile per un innocente che viene accusato di fatti che non ha compiuto sapere che il giudice che ha guidato il processo ha nascosto le prove in suo favore in un fascicolo parallelo "perché altrimenti (il processo) non avrebbe mai fine”.
Un giudizio teletrasmesso, dove gli spettatori hanno soltanto potuto sentire i giudici, senza avere accesso alle prove! Un giudizio mediatico, dove le grandi aziende dei media brasiliani, note per le posizioni politiche contrarie ai governanti di sinistra, hanno spinto per una forma estensiva della condanna di tutti gli imputati, perché molti interessi politici ed economici erano in gioco.
La pressione è stata così violenta che uno dei giudici ha detto di aver deciso con "la pistola puntata alla tempia" e nel giudizio ha “letto” l’opposto di ciò che era contenuto in un documento per poter condannare Henrique.
È molto triste quando i pubblici ministeri e i giudici sono sottoposti alle pressioni dei media e dei politici e non riescono a operare quella giustizia che dovrebbe essere loro compito raggiungere.
È molto triste quando la malagiustizia è esercitata contro le persone in carne e ossa.
La frase che ho trovato su Facebook: "malagiustizia – domani potrebbe succedere a te" è purtroppo molto reale. È sucesso a Henrique e ha colpito le nostre vite e le vite delle nostre famiglie.

Andrea Haas

Henrique Pizzolato, cittadino italobrasiliano,è stato arrestato a Modena nel febbraio del 2014. Si trova tuttora nel carcere di questa città in attesa che il Ministro della Giustizia italiano decida sulla richiesta d’estradizione presentata dal Brasile.

Nessun commento:

Posta un commento