L’immagine: Sandro
Botticelli “La calunnia"
Al Ministro della
Giustizia Andrea Orlando
OGGETTO: Processo di estradizione del cittadino italo/brasiliano Henrique
Pizzolato
Noi fimatari di questa lettera
ci permettiamo di portare alla Vostra conoscenza elementi fattuali e giuridici
che riteniamo rilevanti per chiarire la situazione del cittadino
italo-brasiliano Henrique Pizzolato, attualmente in carcere e in attesa
di una decisione relativa alla richiesta di estradizione, formulata dalla
Repubblica Federativa del Brasile.
Henrique Pizzolato è stato
denunciato, processato, giudicato con una sentenza che prevede la pena della
privazione della libertà per 12 anni e sette mesi, con l’Azione Penale nº
470, che si è svolta davanti al Supremo Tribunale Federale, in
Brasile. L’accusa è di pratica di crimini di corruzione passiva, riciclaggio di
denaro e peculato, a danno di beni e interessi dell’Unione.
Tra i vari elementi passibili
di rendere nullo il processo nel quale Henrique Pizzolato è stato, infine,
condannato, ci accingiamo qui a menzionarne solo due date le
caratteristiche specifiche del processo di estradizione.
AZIONE PENALE Nº 470 DEL SUPREMO
TRIBUNALE FEDERALE DELLA REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE
ACCUSATO – HENRIQUE PIZZOLATO
VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DEL
GIUDICE NATURALE
GIUDIZIO DI ECCEZIONE NEGATIVA
DI ACCESSO AL DOPPIO GRADO DI GIURISDIZIONE, NON RISPETTANDO LA CONVENZIONE
AMERICANA SUI DIRITTI UMANI.
IMPEDIMENTO AL DIRITTO DI
DIFESA.
Signor Ministro,
La Repubblica Federativa del
Brasile ha aderito alla Convenzione Americana sui Diritti Umani (allegato, doc.
1) e ha depositato la lettera di adesione a quella Convenzione il 25 settembre
1992, per cui, in quella stessa data, quel Patto di São José da Costa Rica è
entrato in vigore in Brasile, come è stabilito nell’ordinamento giuridico
interno con il Decreto nº 678, del 6 novembre 1992, della
Presidenza della Repubblica (allegato, doc. 2).
Posteriormente, il 10 dicembre
del 1998, la Repubblica Federativa del Brasile ha depositato presso la
Segreteria Generale dell’Organizzazione
degli Stati Americani, la Dichiarazione di accettazione della competenza
obbligatoria della Corte Interamericana dei Diritti Umani, in tutti i casi
relativi all’interpretazione o applicazione di quella Convenzione Americana sui
Diritti Umani, come è stato riconosciuto con il Decreto nº 4.463,
dell’8 novembre 2002, dalla Presidenza della Repubblica (allegato, doc. 3).
La Convenzione Americana sui
Diritti Umani dispone nell’art. 8º, 2, h, che qualsiasi persona accusata di un
delitto ha diritto ad essere considerato innocente fin quando non sia
legalmente provata la sua colpevolezza e che durante il processo ogni persona
ha diritto, in piena eguaglianza, a garanzie minime che includono il diritto a
ricorrere contro la sentenza a giudici o tribunali superiori.
Si sottolinea che l’adesione
della Repubblica Federativa del Brasile a quella Convenzione non contiene
eccezioni per quanto concerne questo dispositivo.
A sua volta, la Costituzione
della Repubblica Federativa del Brasile stabilisce, all’art. 5º, LIII, che “nessuno sarà processato nè
condannato se non dall’autorità competente”.
Dato che a Henrique Pizzolato
sono state attribuite pratiche delittuose a danno di beni e interessi del
Banco do Brasil, nell’epoca in cui era il suo diretore de marketing, la definizione di
autorità competente per giudicare il processo a cui è stato sottoposto viene definita
dalla Costituzione della Repubblica Federativa del Brasile all’art. 109:
“Ai giudici federali compete
processare e giudicare: (...)
IV – i crimini politici e le
infrazioni penali da cui derivino danni di beni, servizi o interessi
dell’Unione o dei suoi enti autarchici o imprese pubbliche, escluse
le contravvenzioni e fatta salva la competenza della Giustizia Militare e della
Giustizia Elettorale”.
Nonostante questo, è stato
giudicato dal Supremo Tribunale Federale, anche se la Costituzione Federale
brasiliana stabilisce all’art. 102, I, b, che al Supremo Tribunale
Federale compete processare e giudicare originariamente, le infrazioni penali
comuni, il Presidente della Repubblica, il Vice-Presidente, i membri del
Congresso Nazionale, i suoi Ministri e il Procuratore Generale della
Repubblica.
Ma Henrique Pizzolato non
esercitava nessuno degli incarichi qui elencati, nè nel periodo in cui viene
accusato di aver commesso le infrazioni penali, nè nel periodo in cui è stato
processato e condannato, come è ampiamente dimostrato dagli stessi atti del
processo di estradizione.
Non essendo
Henrique Pizzolato soggetto a giudizio da parte del STF - Supremo
Tribunale Federale -, secondo la nota norma di competenza della Costituzione
Federale brasiliana sopra riportata, il trasferimento della competenza,
stabilito dall’allora Ministro (giudice)
Presidente di quella più alta corte di giustizia brasiliana, ha obbedito solo
all’obiettivo di sottrarre all’accusato il diritto al secondo grado di
giurisdizione stabilito nella Convenzione Americana sui Diritti Umani, come è
successo.
D’altro lato,
oltre al fatto che la Constituzione della Repubblica Federativa del
Brasile, sotto l’influsso di accordi internazionali nell’ambito dei Diritti
dell’Uomo e del Cittadino di cui il Brasile è firmatario, assicura agli
accusati in genere il contraddittorio e un’ampia difesa, con i mezzi e le
risorse necessarie, a Henrique Pizzolato è stato negato il diritto di
presentare prove documentarie attraverso l’accesso all’Inchiesta 2474 del
STF, che procedeva separatamente e secretata per decreto dell’ex-ministro (giudice) Joaquim
Barbosa, e nell’ambito della quale si sa esserci il parere 2828/2006,
dell’Istituto di Criminalistica della Polizia Federale e la relazione del delegato
federale che conclude che non ci fu pagamento di parlamentari in cambio di voti
e che il funzionario del Banco do Brasil responsabile della gestione del
denaro della Visanet era il Signor Léo Batista dos Santos e non Henrique
Pizzolato.
Quindi, Henrique Pizzolato è
stato condannato dal Supremo Tribunale Federale, sia in violazione della regola
di competenza, che stabiliva che fosse giudicato da un giudice federale di
prima istanza, non disponendo di foro privilegiato e della garanzia costituzionale
dell’ampia difesa, senza ostacoli, sia in violazione del dispositivo della
Convenzione Americana sui Diritti Umani che garantisce il doppio grado di
giudizio a tutti gli accusati.
Si sottolinea, a questo
proposito, che la Corte Interamericana dei Diritti Umani, diversamente dalla
Corte Europea dei Diritti Umani, ha già avuto l’opportunità di decidere,
interpretando come gli compete le disposizioni del Patto di São José da
Costa Rica, che anche nei casi in cui un accusato sia giudicato dal massimo
organo di giustizia di un paese – come nel caso del Supremo Tribunale Federale
in Brasile, deve essere garantito all’accusato il diritto di ricorrere per il
riesame del suo caso. Tale decisione è stata registrata nel processo relativo
al caso Liakat Ali Alibux Vx. Suriname, sentenza disponibile nel sito
della Corte IDH
http://www.corteidh.or.cr/index.php/es/casos-contenciosos.
Il Supremo Tribunale Federale
della Repubblica del Brasile ha anche violato la disposizione inscritta nella
Costituzione Federale all’ art. 5º, inc. XXXVII,
nell’assumere, in obbedienza alla volontà del suo Ministro (giudice) Presidente, il carattere di
tribunale di eccezione, istituito in contrasto con le regole costituzionali di
competenza e con XXXX di ledere i diritti di Henrique Pizzolato.
I firmatari di questa lettera
segnalano, in relazione agli elementi qui indicati, la nullità del procedimento
e, conseguentemente, della condanna imposta a Henrique Pizzolato dal
Supremo Tribunale Federale brasiliano, motivo per cui non costituisce un titolo
valido per la domanda di estradizione in giudizio di fronte alla Repubblica
Italiana, in particolare in relazione a quanto dispone l’Articolo V del
Trattato di Estradizione firmato tra la Repubblica Federativa del Brasile e la
Repubblica Italiana. Questa richiesta
di estradizione merita di ricevere un rifiuto da Vostra Eccellenza come forma
per perseguire la necessaria
Giustizia!
São Paulo/Brasil,
settembre 2014
1-Dr.
Aton Fon Filho, advogado da rede social de
direitos humanos
2-Dra. Suzana Figueiredo, advogada defensora de
direitos humanos, mestre em Direito pela Pontifica Universidade Católica de São
Paulo, doutoranda na Universidade de Coimbra - Portugal
3-Dr.
Juvelino Stronzake, Doutor em direito pela
Pontifica Universidade católica de são Paulo.
4)
Dra. Giane Álvares Ambrósio Álvares – Advogada em São
Paulo
5) Dr. Jonnas Esmeraldo Marques de Vasconcelos – Advogado em São
Paulo
6)
Dra. Rosangela Rodrigues da Silva, Advogada, Cuiabá/MT
7)
Dr. Luzimar Barreto França Junior, Presidente Prudente/ SP
8) Dr. Nilcio Costa – advogado de direitos humanos - São Paulo/SP
9) Dr. Humberto Boaventura da Silva Sá - advogado no Paraná.
10)
Dra. Rosane Lavigne – Defensora Pública – Rio de
Janeiro/RJ
11) Dr. Diego Vedovatto – Advogado no Rio Grande do Sul
12) Dr. Rafeal Modesto – Advogado em Brasília
13) Dr. Patrick Mariano Gomes – Mestre e Doutorando em
Coimbra/Portugal
14) Dr. Roberto Rainha – Advogado em São Paulo/SP
15)
Dra. Carol Proner – Advogada e Professora no Rio de
Janeiro/RJ
16)
Dra. Sônia Maria Alves da Costa - Advogada; Professora
convidada do
Programa de Pós-Graducao/Especialização em Direitos Humanos da PUC-GO.
Programa de Pós-Graducao/Especialização em Direitos Humanos da PUC-GO.
17) Dr. Bruno de Oliveira Pregnolatto - advogado em Campinas/São Paulo
18) João Paulo do Vale de Medeiros – Advogado, Professor na Universidade
do Estado no Rio Grande do Norte/RN
19) Dr. Camilo Bernardo da Silva – Advogado em Laranjeiras do
Sul/PR
20)
Dr. Roberto de Paula – Advogado e Doutorando na Universidade Federal do Paraná,
Curitiba/PR
21) Benedito Roberto Barbosa - Advogado em São Paulo - Centro Gaspar
Garcia de Direitos Humanos e União dos Movimentos de Moradia de São Paulo
22) Maria Fernanda Milicich Seibel – advogada no Rio Grande do Sul
23) Dr.Carlos Alberto Duarte – advogado, Diretor
do Sindicato dos Advogados de São Paulo.
24) Dr. Emiliano Maldonado – Advogado em Porto Alegre/RS
25) Mário Henrique Alberto - procurador do Procon de
Sarandi- Paraná-PR
26) Raphael Camarão Trevisan - defensor público-
Acre-AC
27) Marcos Alexandre - advogado e prof. universitário
em Maringá- Paraná-PR
28) Johnson Garcez Homem - advogado- Santa Catarina
-SC
29) Rosângela de Souza - advogada- Santa Catarina -SC
30) Luzia Cabreira - Advogada CRDH - Centro
de Referência de Direitos Humanos-SC e Coletivo Catarina de Advocacia Popular
31) Cláudio Ribeiro - advogado- Paraná-PR
32) Daniel Godoy - advogado-Paraná -PR
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