giovedì 26 marzo 2015

Lettera dai movimenti sociali, popolari e sindacali inviata al Ministro della Giustizia italiano: NO all’estradizione di Pizzolato

A gennaio 2015 alcuni movimenti sociali, popolari e sindacali hanno inviato una lettera di solidarietà e sostegno per Pizzolato chiedendo al Ministro della Giustizia italiano il NO all'estradizione.


Al Ministero della Giustizia
Direzione Generale Affari Penali
Ufficio II – Estradizioni – Roma

Al Ministro della Giustizia
Andrea Orlando

OGGETTO:  Processo di estradizione del cittadino italo/brasiliano Henrique Pizzolato
Gentili signori,

Noi firmatari, militanti e membri delle direzioni di diversi movimenti sociali, popolari e sindacali di tutto il Brasile, ci rivolgiamo a Voi per testimoniare personalmente e politicamente a favore del nostro compagno  Henrique Pizzolato.
Bancario per più di 30 anni, ha lavorato come funzionario del Banco do Brasil, fino a raggiungere, per merito e qualità professionali, le cariche più elevate.
Come attivista sindacale, è stato presidente del sindacato dei lavoratori bancari di Toledo e, nel 1989,  è stato eletto presidente della CUT (Centrale Unica dei Lavoratori) nello Stato del Paraná.
Durante il Governo Lula (2002-2006), nell’ambito di un’azione giudiziaria con 40 accusati, sostenuta da una campagna mediatica contro i partiti politici della sinistra brasiliana, Pizzolato è stato accusato di avere sviato risorse pubbliche attraverso quote assegnate alla pubblicità.  La persecuzione politica e ideologica dei mezzi di comunicazione, che ha condannato a priori Pizzolato, è stata sostenuta dalla Suprema Corte brasiliana.
Direttore marketing del Banco do Brasil, una banca commerciale, Pizzolato, non ha mai avuto accesso alle risorse definite “sviate”, perché tali risorse non erano sotto la sua responsabilità. Erano altri i funzionari del Banco do Brasil incaricati di amministrarle. Nonostante ciò, soltanto lui è stato trascinato in un processo politico kafkiano, avviato nel STF, la Corte Suprema del Paese. 
La trasformazione in Tribunale di eccezione del Supremo Tribunale Federale ha portato alla violazione dei  diritti di difesa basilari di Pizzolato, tra cui quello di essere giudicato da tribunali di prima istanza e, se necessario, quello di ricorrere a istanze superiori, così come è previsto nella Costituzione Federale brasiliana e in trattati internazionali come la Convenzione Americana sui Diritti Umani firmata dal Brasile. Recentemente, tra l’altro, a conferma del carattere persecutorio delle azioni condotte nei confronti di Pizzolato, questo diritto è stato garantito dallo stesso Supremo Tribunale Federale (STF) in relazione a un’altra denuncia, che coinvolge politici dello Stato di Minas Gerais (di altro partito politico).
Queste violazioni del diritto di difesa sono state portate all’estremo quando il ministro relatore (giudice), Joaquim Barbosa, ha deciso di escludere dal processo prove dell’innocenza di Pizzolato, facendole raccogliere in un’altra inchiesta parallela, che è stata secretata, alla quale è stato negato l’accesso.
È importante segnalare che la Polizia Federale ha presentato la prova che esclude la responsabilità di Pizzolato, poiché nomina i reali responsabili dell’amministrazione del denaro e le imprese che hanno ricevuto questo denaro. Ovviamente, se la Corte (STF) ha ritenuto che le risorse pubbliche siano state sviate avrebbe dovuto esigere dalle imprese coinvolte la restituzione delle somme ricevute. Ma, visto che i destinatari del denaro in questione erano grandi mezzi di comunicazione, il STF ha preferito non considerare questa ipotesi.
Tutto indica che la figura di Pizzolato sia stata usata per costruire una falsa accusa mirata ad attaccare i partiti di sinistra e il governo Lula. In nome degli interessi politici della destra, i grandi mezzi di comunicazione brasiliani hanno trasformato il processo in un grande spettacolo mediatico che ha finito per influenzare le decisioni della Suprema Corte. Il risultato è stato un processo di eccezione, in cui i diritti di difesa sono stati violati.
Così come altri accusati, Pizzolato è stato giudicato da un unico tribunale che ha emesso una sentenza inappellabile.
Di fronte a queste gravi ingiustizie commesse contro un cittadino italo/brasiliano, il cui diritto alla sua doppia nazionalità si vede ora minacciato, ci sentiamo in obbligo di manifestare la nostra solidarietà personale a Pizzolato e sollecitare le autorità italiane affinché gli concedano il diritto di vivere in libertà in Italia.


Certi della Vostra attenzione
Rispettosamente
Ricardo Gebrim, do Sindicato dos advogados do estado de São Paulo
Paola Estrada,  da secretaria  continental de  movimentos sociais da ALBA
Ronaldo Pagoto,  advogado, e membro da  consulta popular.
Leonardo Maggi,  do Movimento dos atingidos por Barragens-MAB
Thiago Pará,  da diretoria da União Nacional de estudantes- UNE
Sonia Coelho e  Nalu Faria, da direção da Marcha Mundial de Mulheres, secretariado nacional.
Jose Antonio Moroni, do Inesc  e da  articulação de ONGs do Brasil- ABONG
Fabio de Oliveira Maldonado, do movimento pela reforma política já.
Tabata Rosa  e  Agnaldo da silva, da direção do Movimento camponês Popular- MCP-  Goiás
Adriano da silva, do Movimento dos trabalhadores do campo- Alagoas
Edivan Martins Costa, do movimento de trabalhadores e trabalhadoras do campo- Tocantins
Antonio Lisboa, secretário de relações internacionais da Central Única dos Trabalhadores- CUT
Guilherme Weimann, do Movimento de atingidos por Barragens
Edivan Matos, do Movimento de trabalhadores do campo,  Tocantins
Rosangela Piovesan- movimento das mulheres camponesas-MMC- Brasilia
Jarbas Vieira, do movimento pela soberania nacional frente a mineração- MAM
João Pedro Stedile,  do  Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra
Alexandre conceição do MST- pernambuco
Sandra Alves, do movimento campones popular-  Goiás
Irmão Marcelo Barros, monge benedetino
Alfeo Luiz Cappellari (Professor Cafu) - diretor da APP-Sind-PR
Nilson dos Santos - Presidente do Sindicato dos Servidores Municipais de Sarandi-PR
Déborah Fait - direção estadual da CUT-PR
Roberto Salomão - executiva estadual do PT-PR
Anísio G. Homem - PT/PR (Diálogo e Ação Petista)
David Zanette - diretor da Federação dos Bancários da CUT-PR
Gustavo Erwin Kuss – Coordenação dos Movimentos Sociais-PR
Márcio Kieller - vice-presidente da CUT-PR
Paulo Roberto Cequinel - ex- dirigente da CUT-PR
Dr. Rosinha - ex-deputado federal-PT-PR
Jacy Afonso, dirigente da CUT nacional, em Brasilia.
Gigi Malabarba, fabbrica recuperata RIMAFLOW, Milano, Italia 
José Luiz Del Roio - ex senatore della Repubblica Italiana ed ex membro dell'Assemblea parlamentare di Strasburgo

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